Fermiamo il nuovo progetto fossile di ENI in Mozambico

Eni intende raccogliere entro quest’anno i finanziamenti che servono ad avviare un nuovo impianto di estrazione di combustibili fossili al largo del Mozambico. Ma abbiamo la possibilità di fermarli, convincendo le banche italiane a non finanziare questo progetto pericoloso per l’ambiente e i diritti umani. In queste settimane si svolgono le assemblee degli azionisti, in cui le banche sono chiamate a rispondere pubblicamente delle loro scelte. È il momento decisivo per far sentire la nostra voce e fare pressione sulle banche.

Chiediamo a Intesa Sanpaolo e UniCredit, le due principali banche italiane, di impegnarsi adesso pubblicamente a non finanziare Coral North, infrastruttura di estrazione e liquefazione di gas: un nuovo devastante progetto estrattivo di Eni.

Al largo delle coste di Cabo Delgado, nel nord Est del Mozambico, colossi energetici come Eni e Total investono da anni nell’estrazione del gas naturale. Queste operazioni tuttavia non portano alcun beneficio alle popolazioni locali, dal momento che il 90% della produzione è destinata all’export, ma, soprattutto, dal 2017 vivono in una spirale di crisi e violenza, alimentata da insurrezioni ribelli di matrice jihadista, legata anche alla disponibilità delle risorse. Il gas per i mozambicani è una vera e propria maledizione.

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