Webinar | Una transizione ecologica (in)giusta. Gli interessi fossili italiani in Mozambico


Webinar | Mercoledì, 17 aprile, ore 18.15
La partecipazione è gratuita, ma la registrazione obbligatoria.


Il Mozambico è al terzo posto in Africa per riserve di gas stimate, dietro solo a Nigeria e Algeria. Al largo delle coste mozambicane si trova il bacino di Rovuma, dove è attiva Eni con un impianto galleggiante per la produzione di gas naturale liquefatto, il progetto Coral South FLNG, che la multinazionale energetica italiana intende duplicare con la piattaforma Coral North FLNG.

Nel 2017 UBI Banca, oggi parte del gruppo bancario Intesa Sanpaolo, e UniCredit hanno partecipato al finanziamento di Coral South con 270 milioni di dollari. Sfortunatamente è proprio dal 2017 che la crescente presenza di gruppi armati ha portato a un’escalation di violenza nei distretti dove si trova la maggior parte delle attività estrattive, con più di 4mila vittime e circa 900mila sfollati.

Tale contesto è considerato molto rischioso per il finanziamento dei progetti per l’estrazione del gas. Ad assicurarli con denaro pubblico è quindi SACE, agenzia italiana di credito all’esportazione (ECA). Tra i progetti fossili garantiti da SACE ci sono proprio Coral South FLNG di Eni, con una garanzia di 700 milioni di euro, e, potenzialmente, Mozambique LNG con 950 milioni di euro.

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