Martedì scorso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha emesso una sentenza, la 6272/2022, che oseremmo definire storica, annullando su richiesta di ReCommon la decisione negativa della Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi e consentendo a noi come associazione di promozione sociale l’accesso alle due diligence ambientali e climatiche di SACE nell’ambito di operazioni di natura finanziaria ed assicurativa condotte dalla società relativamente a due specifici progetti di produzione, liquefazione e commercializzazione di gas naturale liquefatto, Coral South e Mozambique LNG project che vedono il coinvolgimento di Eni e Saipem ed altri esportatori italiani.
Non resteremo in silenzio. Continueremo a denunciare finché non avremo ottenuto giustizia! Ma abbiamo bisogno del sostegno di tutte e tutti, per difendere la nostra libertà ed il pianeta.
La SACE, assicuratore pubblico delle multinazionali italiane quando operano all’estero, si è impegnata a garantire questi progetti stanziando più di un miliardo e mezzo di euro in un contesto di elevati rischi ingegneristici, commerciali, ambientali e sociali. L’estrazione delle riserve di gas nel paese ha generato un grave conflitto armato, che ha causato più di mezzo milione di sfollati dalla provincia di Cabo Delgado.
La decisione del TAR crea un precedente importante, sancendo che la SACE non si può trincerare dietro la confidenzialità commerciale e non rendere pubbliche informazioni ambientali cruciali nell’ambito delle decisioni sulle operazioni da sostenere. Proprio nei prossimi mesi il governo italiano dovrà decidere se finanziare un ulteriore mega progetto a gas di Eni nel paese, Rovuma LNG. Quanto emerso in altri procedimenti giudiziari o di accesso agli atti all’estero mostra che i finanziatori dei progetti in Mozambico non hanno svolto una adeguata valutazione di tutte le emissioni climalteranti che queste opere genereranno.