La scelta del Governo e di SACE di rimangiarsi gli impegni presi durante la COP26 di Glasgow ha destato forte indignazione. SACE, l’assicuratore pubblico italiano, continuerà infatti a finanziare progetti fossili all’estero almeno fino al 2028, rafforzando così la sua posizione di primo sostenitore del comparto fossile in Europa e sesto a livello globale.
Un’indignazione così forte da spingere il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra presso la Camera dei Deputati a presentare un’interrogazione parlamentare orale, volta a chiarire tre aspetti poco chiari di questa vicenda:
– se l’azione del Governo e di SACE sia in contrasto palese con gli impegni presi in sede di COP26;
– se saranno presi i giusti provvedimenti per interrompere gli investimenti pubblici e le garanzie di SACE per progetti esteri legati all’estrazione e al trasporto di combustibili fossili;
– se non si ravvisi un potenziale conflitto di interessi laddove il presidente del CdA di SACE è anche membro del CdA di Eni.
Come ReCommon esprimiamo soddisfazione per l’iniziativa delle e dei parlamentari, e ci adopereremo per monitorare che l’interrogazione non cada nel vuoto come spesso accade.