[di Elena Gerebizza]
Mezzo milione di euro. Secondo il sito http://www.presseocean.fr sarebbe questo il costo dell’operazione “Cesare” attuata dal governo francese per avviare l’espulsione dei 1.500 residenti dal territorio di Notre Dame des Landes, a venti chilometri da Nantes, dove da oltre 40 anni la popolazione locale si oppone alla costruzione del Grande Aeroporto dell’Ovest.
Tutto denaro che sarebbe speso per dispiegare 1.200 poliziotti in assetto anti sommossa, con elicotteri, mezzi militari e della polizia, gas lacrimogeni, filo spinato e poca capacità di gestire i contadini che da sempre vivono su quella terra e che in maniera pacifica e non violenta hanno deciso di resistere per difenderla.
Così dopo gli avvisi di espulsione inviati durante l’estate – mentre proprio sui campi oggetto del contendere si svolgeva il Secondo Forum europeo contro le Grandi opere inutili e imposte, vedi articolo – il 16 ottobre sono arrivati i militari. I primi a essere espulsi sono stati i 150 occupanti delle terre da espropriare, che negli ultimi anni, con il sostegno dei contadini locali hanno avviato diversi progetti di gestione collettiva della terra.
L’azione rompe di fatto l’accordo definito nella scorsa primavera tra il comitato ACIPA di Notre Dame des Landes (http://acipa.free.fr) e le numerose associazioni e organizzazioni che li sostengono, tra cui Confédération paysanne, Attac France, Greenpeace France, Les Amis de la Terre, Agir pour l’Environnement, Réseau Action Climat France) e l’ex sindaco di Nantes dal 1989 al 2012 Jean-Marc Ayrault, oggi Primo Ministro francese e principale sostenitore del progetto.
L’accordo raggiunto dopo un lungo sciopero della fame portato avanti dai contadini del posto durante la campagna elettorale del 2012, prevedeva la sospensione degli ordini di espulsione fino alla conclusione dei numerosi procedimenti amministrativi avviati dai residenti contro le autorità e i costruttori per violazioni della normativa vigente, a partire dall’istituzione della “zona ad uso speciale” (ZAD) creata dal governo nel 1972.
Un’area che secondo Michel Tarin, agricoltore in pensione e tra i membri storici di ACIPA, era “scaduta” prima che il progetto ritornasse in auge. Nel corso degli anni, l’esecutivo francese ha acquistato circa 900 ettari di terra, ma 500 agricoltori hanno scelto di non vendere i rimanenti mille ettari inclusi nel progetto del mega aeroporto.
Contadini, residenti, sostenitori e occupanti della ZAD si ritrovano a fare fronte all’occupazione militare del territorio di Notre Dame del Landes, e a un’operazione di espulsione violenta, raccontata passo passo in un blog (http://parolesdecampagne.blogspot.it) dove gli stessi contadini scrivono un diario di ciò che sta accadendo dal 16 ottobre. Come la vicenda di Geneviève, 65 anni, a cui i militari lo scorso 23 ottobre hanno fratturato una mano cercando di strapparle la telecamera mentre riprendeva la demolizione di una casa.
Il 25 ottobre, una decina di organizzazioni nazionali che appoggiano la causa degli occupanti della ZAD, dei residenti e di ACIPA hanno scritto al premier Ayrault chiedendo la fine delle espulsioni (leggi qui la lettera). “La determinazione dimostrata dal governo nell’imporre questo progetto inutile è incomprensibile” sostengono.
E’ proprio il caso di chiedersi se infrastrutture come il Grande Aeroporto dell’Ovest, per cui è previsto un finanziamento di almeno 250 milioni di euro, siano davvero necessarie, e se sia ammissibile che di fronte a una esplicita contrarietà da parte dei residenti e delle amministrazioni locali sia da considerarsi “democratico” procedere con la violenza, anziché accettare un confronto aperto e sulle possibili alternative.
Nel caso di Nantes, un aeroporto già esiste, per altro sotto utilizzato e facilmente ampliabile. Ma evidentemente gli interessi economici e finanziari vanno in un’altra direzione. Il tutto con il nulla osta del governo francese.
Vedi il video girato il 16 ottobre: http://vimeo.com/52063732