da Nigrizia.it – Fonte: Reuters
La comunità nigeriana di Bodo, coinvolta in una lunga battaglia legale con il colosso petrolifero Shell per la pulizia di due fuoriuscite di greggio nel 2008, dovrebbe mantenere aperto, ma sospeso, il contenzioso per un altro anno, fino al 1° luglio 2019. Lo ha stabilito ieri un giudice della Corte Suprema di Londra.
Gli avvocati di Bodo avevano accusato Shell di aver tentato di soffocare il caso legale chiedendo che la comunità dovesse affrontare condizioni molto onerose per poterlo riattivare. “Siamo lieti che la corte abbia respinto il tentativo della Shell di limitare i diritti legali della comunità”, ha affermato Dan Leader, il principale avvocato britannico della popolazione. “Il messaggio è chiaro: Shell deve ripulire questa spaventosa fuoriuscita di petrolio e la comunità di Bodo continuerà con il suo caso legale fino a quando non saranno sicuri che lo farà”, ha aggiunto.
Le fuoriuscite di petrolio del 2008 hanno devastato le terre e i corsi d’acqua di Bodo, che è solo una delle numerose comunità del Delta del Niger produttrici di petrolio che hanno subito profondi danni ambientali, economici e sociali legati all’industria estrattiva.
Nel 2015, Shell ha ammesso la responsabilità per gli sversamenti, accettando di pagare 55 milioni di sterline (83 milioni di dollari all’epoca) agli abitanti dei villaggi di Bodo e di ripulire i terreni e le acque contaminate. Dopo anni di ritardi, le operazioni di bonifica sono attualmente in corso, ma i legali della comunità temono che Shell abbandoni il risanamento del territorio se non sottoposta alla pressione di un contenzioso ancora aperto. Per spingere Shell a implementare il clean-up, nell’udienza del 22 maggio, avevano chiesto al giudice di mantenere il caso legale sospeso per altri due anni. (Reuters)