La filiera dell’idrogeno verde è sostenibile? Parrebbe proprio di no, come rivela “L’illusione dell’idrogeno verde”, basato su una ricerca elaborata da Leonardo Setti (Università di Bologna) e Sofia Sandri (Centro per le Comunità Solari) per ReCommon. Le criticità riguardano vari aspetti della filiera, dalla produzione al trasporto.
Per produrre 1 chilo di idrogeno da elettrolisi occorrono circa 9 litri di acqua, quindi per ottenere 1 tonnellata di idrogeno devono essere consumati ben 9mila litri. Per generare le 700mila tonnellate di idrogeno l’anno entro il 2030 previste nella Strategia italiana, servono circa 6,3 milioni di metri cubi d’acqua l’anno. Ovvero un aumento del consumo di acqua che arriverebbe a circa 0,6 miliardi di metri cubi nel 2050: lo 0,3% del consumo europeo di acqua dolce.
Serve energia anche per stoccare, comprimere e trasportare l’idrogeno, tanto più se in forma liquida, come è necessaria energia anche per le navi a idrogeno di cui si sente parlare: l’evaporazione dell’idrogeno in forma liquida è stimata a circa lo 0,4% al giorno: questo significa che dopo 4 mesi il contenuto energetico veicolato risulterebbe dimezzato, rendendo complesso l’utilizzo dell’idrogeno ad esempio per conservare e trasferire energia da una stagione all’altra.
Il trasporto su lunga distanza, poi, porta con sé un dispendio di energia importante: per trasportare idrogeno serve una potenza di compressione circa 3 volte maggiore rispetto a quella dei normali gasdotti, ammesso che il trasporto di idrogeno al 100% divenga realmente fattibile.
Infine lo spazio fisico necessario a installare gli impianti di energia rinnovabile dedicati in maniera esclusiva a produrre idrogeno: per raggiungere l’obiettivo del piano strategico italiano di una potenza di elettrolizzatori pari a 5 GW, bisognerebbe realizzare 50 elettrolizzatori da 100 MW, per cui sarebbe necessaria una superficie complessiva di 550 mila ettari di parco eolico o 43.100 ettari di parco fotovoltaico. 5500 Kmq equivalgono alla superficie delle province di Modena e di Reggio Emilia messe insieme!
