Le relazioni pericolose di SACE con la Russia

Roma, 12 dicembre 2023 – In base alla documentazione di cui ReCommon è entrata in possesso in seguito alla sentenza 14773/2023 del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, l’associazione può dimostrare che l’assicuratore pubblico italiano SACE non ha ancora cessato del tutto i rapporti con l’importante società del comparto fossile russo Novatek e con i suoi progetti. Tra questi ultimi spicca il devastante progetto estrattivo Arctic LNG-2, nell’artico russo, uno degli ecosistemi più fragili del Pianeta.

Prima dell’inizio del conflitto in Ucraina, Intesa Sanpaolo e Cassa Depositi e Prestiti (CDP) avevano accordato il loro sostegno finanziario ad Arctic LNG-2 per una cifra totale di ben 560 milioni di dollari. Tuttavia Intesa Sanpaolo aveva sborsato solo 50 milioni di dollari, congelando poi il prestito insieme a CDP a seguito dell’invasione russa. Nell’aprile del 2023, un’inchiesta de il Fatto Quotidiano riportava che la garanzia di SACE per il progetto fosse “tuttora in vigore”, e che i finanziamenti siano solo “sospesi in seguito alle sanzioni”.

Non appare quindi un dettaglio tecnico che il Memorandum of Understanding tra SACE e la stessa Novatek sia ancora in essere, nonostante l’assicuratore pubblico italiano avesse sospeso ogni garanzia per progetti in Russia, una volta scoppiata la guerra.

SACE ha scelto di non rendere pubblici gli incontri avuti con Novatek come chiesto da ReCommon, nonostante ammetta di essere in possesso “unicamente di informazioni sommarie su detti incontri”. Viene da chiedersi quali sarebbero queste informazioni così sommarie da non contemplare, per esempio, la condivisione di date e nomi dei partecipanti a questi incontri. SACE aggiunge che “non sono oggetto di un tracciamento e/o eventuali verbalizzazioni, trattandosi peraltro di call conference avvenute in remoto”. Questo vuol dire che l’agenzia di credito all’esportazione italiana non tiene traccia delle riunioni che informano decisioni strategiche per il Paese e, più in generale, che hanno ripercussioni per l’ambiente e il clima a livello globale? Inoltre nell’ottobre del 2021 c’è stato sicuramente un incontro di persona. Che cosa avrebbe quindi da nascondere SACE?

Analizzando il contenuto dei documenti, si scopre che in relazione alla valutazione ambientale del progetto – nonostante la notevole portata del progetto Arctic LNG-2 e il devastante impatto che questo avrà sull’habitat naturale dove opera Novatek e sul clima su scala mondiale, diversamente da quanto avviene di solito, SACE avrebbe concesso la propria garanzia affidandosi alla due diligence di consulenti esterni. Per di più, questi avrebbero concluso la propria relazione senza neanche visitare l’area di progetto e senza incontrare i rappresentanti delle comunità locali.

«Se questa è la due diligence di SACE per progetti di questo tipo, allora c’è da preoccuparsi. Lo abbiamo visto di recente con le garanzie per il progetto Sakarya in Turchia e rischiamo di vederlo ancora a lungo, alla luce dell’implementazione inconsistente della Dichiarazione di Glasgow, che permette di supportare progetti fossili almeno fino al 2028 e, grazie ad alcune eccezioni, praticamente per sempre», ha dichiarato Simone Ogno di ReCommon. «Ancora una volta, sembra che SACE faccia solo gli interessi delle grandi società italiane, soprattutto quelle coinvolte in tutta la catena del valore degli idrocarburi, alla faccia della tanto sbandierata nuova strategia ESG presentata alla COP di Dubai», ha concluso Ogno.

Resta aggiornato, iscriviti alla newsletter

Iscrivendoti alla newsletter riceverai aggiornamenti mensili sulle notizie, le attività e gli eventi dell’organizzazione.


    Vai alla pagina sulla privacy

    Sostieni le attività di ReCommon

    Aiutaci a dare voce alle nostre campagne di denuncia

    Sostienici