La protesta contro le centrali a carbone di Enel in Cile

Foto della protesta © Marco Sanhueza (RBB)

[di Filippo Taglieri]

Nella giornata di giovedì 13 febbraio, alcune delle famiglie di Coronel – Distretto di Concepción – hanno bloccato le porte delle centrali a carbone di ENEL, Bocamina I e II (guarda il video della protesta).

Sono alcune delle famiglie spostate e ricollocate da ENEL in seguito agli accordi per la costruzione di Bocamina II – la centrale più recente – ormai 8 anni or sono. I cittadini, che prima vivevano nel quartiere La Rosas, nelle vicinanze delle centrali, denunciano pubblicamente i continui problemi strutturali delle case a loro assegnate oltre alla qualità dei materiali utilizzati che costringono a continui interventi di ristrutturazione.

Fa sempre bene ricordare che ENEL in Cile rappresenta una vera e propria super potenza, molto lanciata nelle rinnovabili, ma che purtroppo nella cittadina di Coronel sembra ignorare i propri impegni strategici di decarbonizzazione e si ostina a investire nelle termoelettriche a carbone, i complessi Bocamina I (del 1970) e Bocamina II – attivata “fuori tempo massimo” nel 2012 – rappresentano un vero e proprio buco nero delle politiche più o meno green di ENEL.

Il portavoce dei residenti Luis Villablanca, dei nuovi insediamenti di Procuro e Huertos Familiares, ha reso noto le questioni che sono ancora in sospeso: le costruzioni pare siano prive di cemento, il che crea non pochi problemi di stabilità, inoltre le continue crepe preoccupano le famiglie. La fiducia e le promesse di compensazioni di ENDESA – all’epoca dei fatti – e di ENEL-ENDESA successivamente convinse queste famiglie a firmare accordi di re-insediamento volontario, purtroppo questa fiducia non ha portato a ottenere le abitazioni dignitose che tutti speravano.

Pronta la risposta di ENEL che si dimostra, come sempre, aperta a un tavolo di trattative con questi residenti scontenti, preannunciando però che le loro richieste non verranno in alcun modo esaudite. Inoltre la compagnia afferma di aver espletato i propri obblighi nei confronti della popolazione di Coronel, affermando che proverà in ogni modo a difendere gli interessi propri e dei lavoratori e collaboratori dell’impresa. Come dire, il mio dovere era spostarvi, poi sulle condizioni di ricollocazione non possiamo mettere bocca, abbiamo fatto il possibile. L’affermazione assomiglia alla versione di ENEL sull’uscita dal carbone: noi vorremmo decarbonizzare, ma il Cile dice che abbiamo tempo fino al 2040, quindi il nostro dovere è rispettare gli accordi. E abbiamo fatto il possibile per non inquinare…

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