La gestione degli impianti di produzione del carbone deve fare i conti in tribunale con l’inquinamento mortale

Impianto a carbone di Vado Ligure, foto Carlo Dojmi di Delupis/Re:Common, novembre 2019.

14 gennaio 2020 – Gruppi della società civile italiana testimonieranno oggi al tribunale di Savona contro la gestione della centrale a carbone di Vado Ligure di Tirreno Power, che è sotto processo per aver operato illegalmente unità fortemente inquinanti tra il 2000 e il 2014, con gravi conseguenze per la salute e l’ambiente nelle zone limitrofe.

Secondo i pubblici ministeri che hanno portato il caso davanti al Tribunale di Savona, le emissioni della centrale a carbone hanno causato la morte prematura di 427 persone solo tra il 2000 e il 2007, a causa di malattie cardiovascolari e respiratorie, nonché il ricovero ospedaliero di 2.223 adulti e 433 bambini tra il 2005 e il 2010 (1). 

Le unità di carbone dello stabilimento sono state sequestrate con un’ordinanza giudiziaria senza precedenti nel 2014, poiché l’inquinamento rappresentava una minaccia imminente per la salute delle persone che vivevano nei dintorni. La direzione dell’azienda è accusata di negligenza, imprudenza e inesperienza, causando un disastro ambientale e sanitario. Un comitato locale di cittadini, Uniti per la Salute, testimonierà oggi in tribunale sull’esposto presentato alla Procura della Repubblica di Savona nel 2009, che ha innescato l’indagine iniziale.

“La condanna della gestione delle centrali a carbone potrebbe costituire un precedente rivoluzionario nel diritto italiano ed europeo, stabilendo non solo un legame inequivocabile tra l’inquinamento da combustione del carbone e la salute umana, ma ritenendo finalmente le utilities e i loro gestori responsabili della gestione di tali impianti inquinanti”, ha dichiarato Antonio Tricarico, direttore dei programmi di Re:Common. “La giustizia per le vittime del carbone qui, porterà giustizia per i danni del carbone in tutta Europa, e contribuirà ad accelerare la transizione verso un futuro di energia pulita e democratica”.

“La campagna ‘L’Europa oltre il carbone’ è solidale con la società civile italiana su questo caso. Ci auguriamo che la giustizia prevalga e che tutte le aziende elettriche ricevano finalmente il messaggio che ci sono conseguenze reali per non ripulire le loro pratiche inquinanti e dannose per il clima”, ha detto Mahi Sideridou, managing director di Europe Beyond Coal.


Note:
1) Decisione di apertura del processo, Giudice Francesco Meloni, Tribunale di Savona, 12 aprile 2018 – #5917/13 RGNR, #537/14 RG GIP
2) Nel 2016 Tirreno Power – parzialmente di proprietà del gruppo francese Engie – ha deciso di chiudere le unità a carbone della centrale e di avviare un lento processo di decommissioning. Nel dicembre 2018 è stato avviato un processo presso il Tribunale di Savona contro 26 imputati, tra cui amministratori e dirigenti di Tirreno Power.
3) Nove organizzazioni della società civile, tra cui il comitato cittadino locale “Uniti per la Salute”, WWF Italia, Greenpeace Italia, Legambiente, Medicina Democratica, nonché i ministeri italiani dell’Ambiente e della Salute, sono stati riconosciuti dal Tribunale come parti civili nel processo e hanno il diritto di sostenere le azioni della Procura, nonché di chiedere il risarcimento dei danni in caso di condanna. Inoltre, 48 persone sono state ammesse al processo come potenziali vittime, sostenendo che anni di vita nei pressi dello stabilimento hanno causato loro danni psicologici e l’esposizione a sostanze inquinanti che le hanno messe a rischio di sviluppare malattie in futuro. 

Resta aggiornato, iscriviti alla newsletter

Iscrivendoti alla newsletter riceverai aggiornamenti mensili sulle notizie, le attività e gli eventi dell’organizzazione.


    Vai alla pagina sulla privacy

    Sostieni le attività di ReCommon

    Aiutaci a dare voce alle nostre campagne di denuncia

    Sostienici