La Commissione Europea si dimentica gli impatti dei gasdotti

Cantiere per la costruzione del gasdotto TAP in Grecia, 2016, foto Carlo Dojmi di Delupis/Re:Common

[di Luca Manes]

Il criterio di sostenibilità? Quasi ignorato. L’Ombudsman Ue, incaricato di indagare sulle denunce di cattiva amministrazione da parte delle istituzioni europee, la settimana scorsa ha affermato ufficialmente che nel quarto elenco dei progetti energetici di interesse comune (PCI) redatto dalla Commissione europea non si è presa nella dovuta considerazione la sostenibilità per i progetti sul gas, in barba agli impegni presi dalla stessa UE in relazione alla lotta all’emergenza climatica.

l quarto elenco PCI include progetti gas di alto profilo tra cui cinque terminali di importazione di LNG – incluso il rigassificatore di Krk in
Croazia
, e quello di Alexandroupolis inGrecia, partecipato dall’italiana Snam – cinque siti di stoccaggio del gas e importanti progetti di gasdotti come l’Interconnector Grecia-Bulgaria (IGB), il gasdotto Tap e il gasdotto EastMed per collegare Israele e Cipro alla Grecia.

L’Ombudsman Emily O’Reilly ha dichiarato che è “deplorevole” il fatto che la Commissione Ue non abbia tentato di migliorare i dati disponibili e le metodologie analitiche applicate in precedenza, in modo che risultasse un elenco dei progetti a gas basata sulla loro sostenibilità. “Le misure previste dalla Commissione dovrebbero affrontare le carenze nella valutazione della sostenibilità dei progetti di interesse comune candidati per il gas” ha sottolineato l’Ombudsman. “In particolare, ciò implica l’aggiornamento del criterio di sostenibilità in modo che tenga conto delle emissioni di gas serra e degli impatti sull’efficienza, nonché dell’impatto sull’intensità complessiva dei gas serra della produzione di energia negli Stati membri dell’Ue e delle emissioni relative al funzionamento dell’infrastruttura proposta”.

O’Reilly ha anche messo in luce come la Commissione abbia un approccio ingiustificato nel ritenere che qualsiasi conversione di impianti di produzione elettrica da carbone a gas sia un miglioramento in termini di emissioni, senza porsi il problema delle emissioni fuggitive di metano, che hanno un pesante impatto climatico e sono collegate alle forniture per le centrali a gas.

Nonostante ciò, l’Ombudsman ha concluso che “non sono giustificate ulteriori indagini” dopo che Bruxelles ha affermato nel corso delle sue valutazioni di lavorare per migliorare la metodologia per valutare la sostenibilità dei progetti gas candidati ad accedere al Connecting Europe Facility. La Commissione si è impegnata almeno per una volta a non basarsi solo sulle analisi tecniche e metodologiche delle lobby del gas seguite fino ad oggi.

Val la pena ricordare che l’Ue si è impegnata a raggiungere il target ‘zero emissioni di carbonio’ entro il 2050.

I progetti relativi al gas nella quarta lista PCI sono i seguenti:

Shannon LNG (Ireland) – Italy-Malta gas pipeline
Krk LNG (Croatia) – Poland-Slovakia interconnector
Gdansk LNG (Poland) – North-south gas corridor in eastern Poland
Alexandroupolis LNG (Greece) – Enhancement of Slovakia-Hungary interconnector
Cyprus LNG (Cyprus) – Greece-Bulgaria interconnector
Expansion of Bulgarian gas network Storage sites – Bulgaria-Serbia interconnector
Chiren expansion (Bulgaria) Hungary-Slovenia-Italy interconnector
South Kavala (Bulgaria) – BRUA phase 1
Depomures (Romania) – BRUA phase 2
Sarmasel (Romania) – Croatia-Slovenia interconnector
Incukalns expansion (Latvia) – Trans-Caspian pipeline
TAP pipeline
EastMed pipeline
Conversion to H-gas in France- Belgium
Poseidon pipeline – Reinforcement of Italian network
Latvia-Lithuania interconnector – Baltic Pipe (Denmark-Poland)
Reinforcement of Denmark-Poland interconnection – Poland-Lithuania interconnector
Enhanced compression on Croatia network

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