a cura di Amisnet
Il vertice di Rio+20 si è chiuso a giugno spalancando le porte al modello di economia verde promosso da società multinazionali e istituzioni finanziarie. Un sistema che mira a dare un valore economico a “beni e servizi offerti dalla natura”, rendendo la biodiversità una merce di scambio. Le parole d’ordine per un’economia verde ma di mercato, sono quelle contenute nella Natural Capital Declaration, testo proposto a Rio dall’Agenzia delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) e firmato da circa 40 attori della finanza internazionalle tra cui le italiane Monte dei Paschi di Siena e Unicredit.
Una sorta di manuale per le istituzioni internazionali che suggerisce di rendere più appetibili le azioni a favore dell’ambiente quantificando il valore monetario di elementi della biodiversità come foreste e oceani. “Il mondo ha bisogno di un rapido cambiamento verso una forma più sostenibile ma questo non si può fare senza il settore finanziario” ha dichiarato Paul Polman CEO della multinazionale Unilever all’indomani della presentazione della Natural Capital Declaration.
Ascolta l’intervista a Johan Frijns, di Bank Track
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Quello che ci preoccupa” spiega Johan Frijns, di Bank Track “è la logica che si sta tentando di far passare ovvero che il valore della natura equivalga ad un valore monetario. Se trasformiamo l’importanza di una foresta in valore monetario il passo successivo sarà la possibilità di vendere, scambiare, commercializzare ….la natura diventa così un ramo di attività aziendale e invece di essere fermato, questo processo di razzia e distruzione viene fomentato perché ogni cosa a quel punto diventa un opportunità di business”.
Ascolta gli interventi di Pablo Solòn, ambientalista boliviano,
Candido Grzybowsky, direttore dell’organizzazione brasiliana IBASE e Consuelo Infante, giornalista dell’osservatorio latino americano sui conflitti ambientali
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“L’economia verde è un modo per estendere il neo liberismo alla natura” incalza Candido Grzybowsky, direttore dell’organizzazione brasiliana IBASE e partecipante della Cupola dos Povos, il contro-vertice che si è tenuto a Rio in parallelo con le riunioni delle Nazioni Unite. Non meno preoccupati i giudizi, raccolti durante il contro-vertice da Radio Cupola dos Povos, della giornalista Consuelo Infante, che paragona l’economia verde al paradigma dello sviluppo sostenibile, e dell’ambientalista Pablo Solon che punta il. dito contro il “capitale finanziario specultativo”.