Generali non assicurerà la centrale di Počerady (Repubblica Ceca). Greenpeace e Re:Common: «Buona notizia, ora lasci il carbone in Repubblica Ceca e Polonia»

Kivak, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

ROMA, 22.02.21 – Generali ha comunicato ufficialmente a Greenpeace e Re:Common che non assicurerà la centrale a carbone di Počerady, dal momento che dal 1 gennaio 2021 l’impianto non è più oggetto di copertura assicurativa da parte del gruppo di Trieste.

Il 31 dicembre 2020 la centrale è passata di proprietà dal gruppo ceco ČEZ a Sev.en, società privata che ha posto al centro della sua politica aziendale l’acquisto di centrali a carbone obsolete o in fase di dismissione. Configurandosi dunque come copertura assicurativa di una centrale a carbone appartenente a un nuovo cliente, in ottemperanza della propria policy sul carbone Generali ha quindi escluso l’offerta di assicurazione.

Greenpeace e Re:Common esprimono soddisfazione per la scelta di Generali, che ora però deve assolutamente interrompere le proprie relazioni con ČEZ, società a controllo statale della Repubblica Ceca, e i cui piani di decarbonizzazione non sono assolutamente in linea con gli Accordi di Parigi.

«È una buona notizia che Generali non assicuri più la centrale di Počerady. Se il Leone di Trieste vuol prendere sul serio il suo impegno per contrastare il cambiamento climatico, è però ora che abbandoni definitivamente il settore del carbone in Repubblica Ceca e Polonia, rafforzando inoltre la sua policy con una data di phase-out dalla fonte fossile più dannosa per il clima entro il 2030, come già fatto da tanti altri attori finanziari a livello europeo», dichiarano Re:Common e Greenpeace.

In occasione dell’Assemblea degli azionisti 2019, Generali aveva espresso soddisfazione per lo scambio instaurato con alcune società del settore del carbone in merito alla loro azione climatica, tra queste proprio la ceca ČEZ. Un anno dopo, lo scambio con ČEZ risultava ancora in corso, e il gruppo faceva sapere che “ulteriori approfondimenti […] verranno valutati entro la fine del 2020, anche in considerazione dell’evoluzione delle politiche energetiche nazionali dei Paesi dove le società hanno sede”. A due anni di distanza la situazione pare immutata, e ČEZ rischia di confermarsi una pericolosa “eccezione”, che si aggiunge a quella della società carbonifera polacca PGE, che potrebbe inficiare il lavoro del gruppo assicurativo sul tema della sostenibilità.

Proprio in questi giorni, inoltre, il governo della Repubblica Ceca sta valutando di implementare un phase-out completo dal carbone solo entro il 2038, in aperto contrasto con l’obiettivo degli Accordi di Parigi di mantenere l’aumento medio della temperatura globale al di sotto di 1,5 gradi Celsius.

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