Diga Gibe III: ancora fondi, nonostante le critiche

Etiopia - foto C. Amicucci
Etiopia - foto C. Amicucci

Fonte: Misna

La Banca mondiale ha approvato un finanziamento da 560 milioni di euro per la costruzione di una linea di trasmissione elettrica che dovrebbe portare in Kenya l’energia prodotta da Gibe III, una controversa diga in costruzione nel sud dell’Etiopia.

Lo stanziamento, di un valore equivalente a 684 milioni di dollari, è stato criticato tra ieri e oggi da molte organizzazioni non governative impegnate nella difesa dell’ambiente e dei diritti umani.

“La Banca mondiale – ha sottolineato Ikal Angelei, un attivista dell’organizzazione non governativa keniana Amici del Lago Turkana – calpesta gli stessi principi ai quali si era attenuta nel 2010, quando si era rifiutata di finanziare Gibe III in mancanza di misure concrete per garantire i diritti dei popoli indigeni e affrontare gravi questioni ambientali”.

Secondo le organizzazioni non governative, la diga potrebbe devastare ecosistemi dove vivono circa 500.000 persone: nella bassa valle del fiume Omo, in Etiopia, e nella regione semiarida del Lago Turkana, in Kenya.

In una nota la Banca mondiale precisa che i finanziamenti andranno sia al governo di Addis Abeba che a quello di Nairobi. La tesi dell’istituto con sede negli Stati Uniti è che la linea di trasmissione consentirà di “aumentare l’accesso e ridurre i costi delle forniture di elettricità alle case e alle imprese del Kenya”.

Affidata alla società italiana Salini Costruttori, la realizzazione di Gibe III si inserisce in una strategia nazionale tesa a trasformare l’Etiopia in una potenza regionale dell’elettricità sfruttando la potenza dei fiumi che scendono dall’altipiano.

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