
Pessime condizioni di vita e di lavoro, salari da fame, alloggi scadenti, niente libertà di riunione ma uso smodato di pesticidi e continue violazioni degli accordi presi. Questi sono i principali riscontri del rapporto reso pubblico la scorsa settimana dal Compliance Advisor Ombudsman della Banca mondiale sugli investimenti dell’International Finance Corporation, il ramo della stessa World Bank che presta ai privati, nelle piantagioni di tè della Tata nell’Assam, in India.
Il documento dell’Ombudsman ha di fatto confermato le denunce e le preoccupazioni che i contadini manifestano da anni, puntando il dito contro la International Finance Corporation, accusata di non rispettare gli obblighi derivanti dai suoi Performance Standards. Al momento, la Banca mondiale sembra intenzionata a risolvere solo una parte dei problemi dei lavoratori dell’Assam, senza apparentemente eliminare le cause strutturali di quanto si è andato a creare in questo periodo di costanti violazioni.
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