Re:Common scrive alla Commissione Europea sul possibile conflitto d’interessi di un membro del cda Eni

Re:Common, insieme a Friends of the Earth Europe e Corporate Europe Observatory, ha presentato un ricorso formale agli uffici della Commissione Europea sul conflitto d’interessi riguardante Nathalie Tocci, consigliere speciale dell’Alto Rappresentante dell’Ue per gli affari esteri Josep Borrell e al contempo esponente del cda dell’Eni.

Nella comunicazione alla Commissione, le organizzazioni hanno sollevato una serie di rilievi e domande. In particolare hanno chiesto perché il Gabinetto dell’Alto Rappresentante Borrell non avesse comunicato alla DG Admin che il consigliere speciale Tocci aveva assunto un incarico all’Eni e hanno evidenziato come la valutazione del conflitto di interessi da parte della Commissione sia stata effettuata solo dopo che le stesse organizzazioni avevano presentato una richiesta di accesso agli atti sul tema in questione.

Secondo le Ong, inoltre, le misure proposte per mitigare il suddetto conflitto sarebbero insufficienti e non applicabili.

Singolare poi il fatto che il sito della Commissione non abbia ancora aggiornato il curriculum vitae del consigliere speciale Tocci indicando anche il suo ruolo apicale nella multinazionale petrolifera italiana.

“Considerati gli enormi interessi economici dell’Eni in aree che sono attualmente in cima all’agenda della politica estera dell’UE, come la regione del Mediterraneo orientale, dove l’Eni detiene diverse licenze di esplorazione del gas, il conflitto di interessi della Tocci è semplicemente inevitabile e non può essere mitigato” ha dichiarato Alessandro Runci di Re:Common. “È inoltre preoccupante che la Commissione assuma un membro del consiglio di amministrazione di una società come l’Eni, attualmente sotto processo in Italia per accuse di corruzione internazionale” ha concluso Runci.