La Commissione sui Crimini Economici e Finanziari della Nigeria (Economic and Financial Crimes Commission – EFFC) ieri si è assicurata l’ordine dell’Alta Corte Federale per intimare a Eni e Shell di restituire la licenza per il blocco petrolifero OPL 245, al centro di un caso di corruzione su cui stanno indagando da anni la Procura della Repubblica di Milano e le stesse autorità nigeriane.
Per la licenza, nel 2011 le due compagnie petrolifere hanno pagato 1,1 miliardi di dollari che sono poi finiti alla Malabu, società di proprietà dell’ex ministro del petrolio nigeriano Dan Etete.
Antonio Tricarico di Re: Common ha affermato: “In quanto più grande azionista di Eni, il governo italiano deve intervenire al più presto e far luce su quanto accaduto in passato in merito al caso OPL245″.
Nick Hildyard di The Corner House ha dichiarato: “Ci complimentiamo con il governo nigeriano per la lotta contro la corruzione che sta conducendo. Le autorità degli Stati Uniti, Regno Unito, Italia e Paesi Bassi hanno bisogno di continuare a fare la loro parte nella vicenda OPL245″.
“Questo è un evento storico. Generazioni di nigeriani sono stati derubati dei servizi essenziali, mentre gli uomini di petrolio si sono arricchiti a loro spese. Mentre negli Usa la nuova amministrazione Trump annacqua la normativa sulla corruzione e nomina Segretario di Stato l’ex manager di un’azienda petrolifera, quanto sta accadendo in Nigeria è senza dubbio confortante. Ora Shell ed Eni devono finalmente affrontare le conseguenze delle loro azioni, le aziende e i loro investitori devono capire che non possono più fare affari con i funzionari corrotti senza pagare un prezzo pesante”, ha detto Simon Taylor di Global Witness.
Per ulteriori informazioni: http://www.premiumtimesng.com/news/headlines/221610-breaking-malabu-1-1-billion-scandal-court-orders-opl-245-returned-nigerian-government.html
http://www.theelitesng.com/malabu-1-1-billion-scandal-court-orders-return-of-oil-block-to-fg/