Axa abbandona il carbone, la Banca mondiale i combustibili fossili

Il terzo gruppo assicurativo del Pianeta, la francese Axa, ha ufficialmente comunicato che intende uscire dal business del carbone, con disinvestimenti per 2,4 miliardi di euro. A latere del One Planet Summit tenutosi la scorsa settimana a Parigi, è stato lo stesso amministratore delegato Thomas Buberl ad affermare, inoltre, che la sua compagnia uscirà da asset per 700 milioni di dollari legati allo sfruttamento delle sabbie bituminose.

Già nel 2015 l’Axa aveva compiuto dei passi rilevanti per limitare i suoi investimenti nel comparto del carbone, ma la recente decisione è vista dalle organizzazioni che lavorano sul tema, tra cui Re:Common, come un passaggio di grande importanza, anche come esempio per le altri assicurazioni. Re:Common, infatti, auspica che provvedimenti del genere siano presi anche dall’Italiana Generali.

Negli stessi giorni anche la britannica Lloyd’s ha fatto sapere che intende ridurre il sostegno alla polvere nera, mentre a livello di istituzioni finanziarie internazionali è molto significativo il provvedimento della Banca mondiale. Dopo due decenni di campagne e di richieste da parte di organizzazioni e associazioni sia del Nord che del Sud del mondo, finalmente i banchieri di Washington hanno stabilito che dal 2019 non finanzieranno più progetti per l’estrazione dei combustibili fossili. Per la serie, non è mai troppo tardi…

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