Una piattaforma petrolifera dell’Eni è colata a picco a largo della Repubblica del Congo

La piattaforma Perro Negro 6 affonda (foto da http://dorsogna.blogspot.it/)
La piattaforma Perro Negro 6 affonda (foto da http://dorsogna.blogspot.it/)

Se n’è parlato poco, pochissimo sui media italiani. Eppure la notizia non è esattamente di quelle che dovrebbero passare inosservate. I fatti: lo scorso 2 luglio, il Perro Negro 6, piattaforma marina di proprietà della Saipem (società della galassia Eni) è affondato nelle acque dell’Oceano Atlantico, al largo delle coste congolesi.

A renderlo noto, un paio di giorni fa, è stata la stessa Saipem, con un comunicato in cui vengono spiegate le dinamiche dei fatti. Il bilancio dell’incidente sarebbe è di un disperso e 6 feriti. L’incidente sarebbe da imputare al cedimento del fondo marino sotto una delle 3 gambe del Perro.

Nella notte in questione, il mezzo stava compiendo delle operazioni di posizionamento che sarebbero state utili alla perforazione. Venendo meno il fondale, la struttura ha incominciato ad imbarcare acqua ed è scomparsa a 40 metri di profondità intorno alle 10.30 del mattino.

La Saipem ha comunicato di non essere al momento a conoscenza di eventuali danni ambientali, molto frequenti per incidenti di questo tipo.

Il dramma della piattaforma Perro Negro 6 ripropone con urgenza la questione della sicurezza di questi impianti, proprio quando anche nei nostri mari è in corso un vero e proprio assalto all’oro nero” afferma Greenpeace, che ricorda come “a poco meno di un mese dallo sversamento di petrolio a Gela, Eni è di nuovo sul banco degli imputati”.

Pensare che la Saipem sarà capace di trivellare in piena sicurezza a 700 metri di profondità nel Canale di Sicilia mentre non riesce a gestire una perforazione a 40 metri in Congo è una follia. Eppure, negli studi di impatto ambientale presentati per farsi autorizzare i pozzi esplorativi nel Canale di Sicilia, Eni continua a non prendere in considerazione l’eventualità di un serio incidente”, dichiara Alessandro Gannì, direttore delle Campagne di Greenpeace Italia.

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