SHELL, multa da 5 miliardi per un disastro ambientale in Nigeria

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Una multa colossale, tanto salata da poter mettere in difficoltà anche la Royal Dutch Shell. Alla sussidiaria in Nigeria del gigante petrolifero anglo-olandese, la Snepco, è stato infatti chiesto di pagare ben 5 miliardi di dollari per i danni ambientali causati dall’incidente avvenuto il 20 dicembre 2011, quando dall’impianto offshore di Bonga fuoriuscirono almeno 40mila barili di greggio. Bonga si trova al largo della regione del Delta del Niger. (Vedi la notizia dell’incidente su Staccalaspina.org)

L’esplosione di una parte della piattaforma e lo sversamento in mare del petrolio fu a suo tempo confermata dalla stessa Shell. La notizia del “conto” di cinque miliardi di dollari da saldare ha avuto ampia eco nei media nigeriani, che la hanno riferita dando conto di un’audizione alla Commissione ambiente della Camera dei deputati del direttore generale della Nosdra, l’agenzia pubblica incaricata di monitorare le infrazioni ambientali nel settore petrolifero.

Intervistato dal quotidiano nigeriano Vanguard, il portavoce della Shell in Nigeria, Tony Okonedo, ha sostenuto che “la multa è ingiustificata e che la Snepco non ha commesso alcuna infrazione”.

Secondo la Nosdra, invece, pur in presenza di immediate risposte all’emergenza, la fuoriuscita di petrolio ha inquinato una superficie marina di 950 chilometri quadrati con gravi conseguenze ambientali.

L’impianto di Bonga è uno dei più importanti del Delta del Niger. Ha una capacità di 200mila barili al giorno, circa un decimo dell’intera produzione nigeriana.

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