Lo scorso luglio abbiamo tenuto la seconda edizione della nostra scuola estiva, “Sentieri in transizione”. Insieme a noi di ReCommon quaranta ragazze e ragazzi si sono dati appuntamento a Bauladu. Tutti giovani, a volte molto giovani, che hanno in comune l’interesse e l’agire collettivo per la transizione ecologica. Una transizione giusta. Una transizione che ha bisogno di muovere sempre nuovi attivisti, fare opinione, conquistare i cuori, oltre che le menti, contrapponendosi alle ricette di chi punta a finte rivoluzioni, ancorate sempre al mondo dell’estrattivismo. E di farlo assieme, collettivamente.
Oggi vi raccontiamo diverse esperienze e diversi punti di vista, che sono stati al centro di un lavoro dinamico di una quarantina di partecipanti che hanno animato quattro giorni di scuola.
Un percorso di scambio e di racconto di esperienze legate a una giusta transizione, radicata e che scaturisce dal basso. A condividere i loro saperi e le loro istanze con i ragazzi c’erano Leonardo Setti, dell’università di Bologna, che ha raccontato il contrasto tra il modello energetico centralizzato e quello decentralizzato, Alvaro Campos Celador, dell’università di Bilbao, per spiegare come si formano le reti dal basso e le loro esperienze di lotta. E ancora Josefa Sanchez Contreras, attivista del popolo indigeno zoque, comunità di San Miguel Chimalapa, Oaxaca, Messico e ricercatrice UNAM, Universidad Nacional Autonoma de Mexico, per la quale lo sviluppo della transizione è e deve essere comunitario. Infine ancora dal Messico è arrivata Sofia Garcia Pacheco, che ha narrato l’esperienza di Onergia, ma soprattutto ha sottolineato come non esista una sola transizione energetica, ne esistono tante quante sono le possibilità di rispetto e azione nei diversi territori e comunità.
Il racconto di Sentieri in transizione nel podcast realizzato da Angelo Miotto.