[di Elena Gerebizza]
Sabato 27 febbraio oltre 50mila persone hanno manifestato a Notre Dame Des Landes contro la costruzione del secondo aeroporto di Nantes, forse la grande opera più contestata in Francia. È dai primi anni Settanta che i contadini di Notre Dame des Landes resistono a questo folle progetto. Da tempo hanno ricevuto il sostegno di numerose organizzazioni e singoli cittadini di tutta la Francia.
Accantonato per diversi decenni, il Grande Aeroporto dell’Ovest è stato poi ripescato dal cappello e assegnato alla Vinci (una delle più grandi aziende di costruzioni francesi) dall’ex sindaco di Nantes e attuale Primo Ministro, Jean-Marc Ayrault, principale sostenitore dell’opera. Ayrault ne ha fatta una questione di principio, sollevando le ire di buona parte della popolazione francese.
Nel corso degli anni i contadini hanno prima rifiutato di vendere le proprie terre, poi disconosciuto gli espropri annunciati dal governo già nel 2012. Hanno continuato a vivere nelle proprie case, a coltivare la terra e allevare animali. Negli ultimi anni in molti si sono trasferiti proprio a Notre Dame des Landes, popolando così la ZAD, la “zona a uso speciale” creata dal governo nel 1972 e formalmente “scaduta” prima che il progetto tornasse in auge.
Durante la campagna elettorale per le ultime presidenziali, i residenti, con il sostegno di diverse organizzazioni tra cui Confederation Paysanne, Attac France e Greenpeace, grazie anche a un prolungato sciopero della fame erano riusciti a negoziare la sospensione degli ordini di espulsione fino alla conclusione dei numerosi procedimenti amministrativi avviati contro le autorità e i costruttori per violazioni della normativa vigente. Ma lo scorso 25 gennaio il tribunale di Nantes ha ordinato lo sgombero immediato delle terre espropriate ed entro 2 mesi quello delle abitazioni e della zona occupata (ZAD).
La risposta dei residenti è arrivata subito, concretizzandosi in un mese di mobilitazioni. Una protesta che ha spinto lo stesso presidente ad annunciare la proposta di un referendum per redimere la questione. L’annuncio, che per ora non ha avuto un seguito, è arrivato a meno di una settimana dalla manifestazione del 27 febbraio. Per i contadini e le associazioni il governo ha comunque rotto la promessa (visto che diversi ricorsi sono ancora in piedi) e la manifestazione di sabato ha dimostrato che a dire “No” sono in molti, con numerose manifestazioni di solidarietà in altri luoghi della Francia e d’Europa.
Per approfondire: Twitter #NDDL
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Le foto del presidio No Tav a Roma in solidarietà con la manifestazione di Notre Dame Des Landes
https://goo.gl/photos/Eh5etqNtaVgUoE8h8