Le Isole Baleari affrontano il cambiamento climatico con un accordo tra il governo regionale, Endesa-Enel e il governo centrale per porre fine al carbone

Impianto a carbone a Mallorca. Foto © Europe Beyond Coal

L’organizzazione spagnola Istituto Internazionale di Diritto e Ambiente (IIDMA) e Re:Common considerano l’accordo come un’ottima notizia nella lotta ai cambiamenti climatici e per la salute pubblica.

L’accordo tra il Governo, Endesa (controllata del gruppo Enel) e il Ministero della transizione ecologica propone la chiusura della centrale termica di Alcudia (Es Murterar) accompagnata da un piano equo per la transizione dei lavoratori, che saranno trasferiti. Il piano prevede la chiusura dei gruppi 1 e 2 entro il 1° gennaio 2020, mentre i gruppi 3 e 4 opereranno con un limite temporale (1.500 ore all’anno fino al mese di agosto 2021 e 500 successivamente), fino a quando non sarà stabilita un’alternativa per garantire l’approvvigionamento elettrico dell’isola.

L’accordo raggiunto faciliterà l’applicazione della futura legge sui cambiamenti climatici e sulla transizione energetica delle isole Baleari, che è ancora in attesa di approvazione. Il testo del disegno di legge contiene l’obbligo di cessare l’attività dei gruppi 1 e 2 dell’impianto nel 2020 e degli altri due nel 2025. Pertanto, entrambe le organizzazioni sottolineano che, indipendentemente dal fatto che i gruppi 3 e 4 stiano per ridurre il loro numero di ore di funzionamento, non possono continuare ad operare a tempo indeterminato e che è necessario garantire che la loro chiusura avvenga, al più tardi, nel 2025.

I portavoce di IIDMA e Re:Common erano presenti alle ultime assemblee degli azionisti di Enel, principale azionista di Endesa, nel maggio 2017 e nel maggio 2018 per chiedere un calendario chiaro per la chiusura delle sue centrali termiche, passo necessario per raggiungere l’obiettivo del gruppo Enel di essere “carbon neutral” entro il 2050. Analogamente, la piattaforma “Un Futuro Sin Carbon” ha presentato richieste simili a Endesa nel luglio 2018, chiedendo la chiusura di tutte le sue centrali a carbone entro il 2025.

“IIDMA lavora dal 2015 per porre fine alla produzione di elettricità a carbone in Spagna entro il 2025, un passo indispensabile per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi sul clima. Ci auguriamo che questo accordo serva anche da esempio per altre aziende per siglare gli accordi necessari ad assicurare che la chiusura delle loro centrali termoelettriche diventi una realtà, compresa l’adozione di misure per garantire una giusta transizione per i loro lavoratori”, afferma Ana Barreira, direttrice di IIDMA.

“Finalmente Enel ed Endesa iniziano ad ascoltare le amministrazioni locali e la società civile in Spagna. L’accordo di oggi è un passo nella giusta direzione, ma molto resta da fare, a partire col fissare il 2025 come data di chiusura di tutti gli impianti a carbone di Endesa, compresi i gruppi 3 e 4 ad Alcudia, esattamente come previsto per gli impianti Enel nostrani”, dice Antonio Tricarico di Re:Common.

Le emissioni di carbone rappresentano un enorme rischio per l’ambiente e la salute, con fino a 7.600 morti premature e 22.000 milioni di euro di costi sanitari in Europa, secondo il rapporto LastGasp preparato dalla rete di organizzazioni europee Europe Beyond Coal (EBC).

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