Due degli intermediari dell’affare OPL 245 in Nigeria, Emeka Obi e Gianluca Di Nardo, questa mattina sono stati condannati a quattro anni di reclusione per corruzione internazionale dal giudice di Milano Giusy Barbara nell’ambito del rito abbreviato richiesto dai due imputati. I pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro avevano richiesto una pena di cinque anni.
Per Obi e Di Nardo è stata inoltre richiesta la confisca rispettivamente di 94,8 milioni di dollari e 21 milioni di franchi svizzeri.
Re:Common commenta così la sentenza: “La condanna di oggi giustifica ciò che le organizzazioni della società civile internazionale e nigeriana hanno costantemente sostenuto nel corso degli anni: l’acquisizione di Opl 245 era il prodotto di un atto corruttivo di cui ENI e Shell non erano ignari. La procura di Milano ha avuto ragione ad aver coraggiosamente processato Eni e Shell e i loro top manager per le transazioni e le circostanze che circondano l’acquisizione dell’Opl 245. È giunto il momento che il governo italiano, in qualità di principale azionista di Eni, consideri la possibilità di sospendere tutti i manager coinvolti nel caso fino al giudizio definitivo”.
Questa è invece la posizione dell’Eni:
“Eni prende atto della sentenza resa dal giudice del Tribunale di Milano nel processo, celebrato con il rito abbreviato, a carico dei signori Obi e Di Nardo e in attesa di leggere le motivazioni della decisione, ribadisce la correttezza del proprio operato nell’acquisizione di OPL 245 in Nigeria e di avere trattato e concluso l’operazione direttamente con il Governo nigeriano“. È quanto afferma un portavoce Eni.
“La società conferma la propria totale fiducia nell’operato dei giudici del dibattimento che si sta svolgendo presso la settima sezione dello stesso Tribunale. Eni ritiene che in tale sede verrà effettuata una ricostruzione dei fatti completa ed esaustiva, rispetto a quella di cui disponeva il giudice del rito abbreviato, che poteva utilizzare solo le acquisizioni della pubblica accusa“. “Eni è certa che tale ricostruzione potrà
definitivamente consentire di provare la totale estraneità della società a qualsiasi ipotesi corruttiva“.
Per altre notizie sul caso Opl 245: https://recommon.org/nigeria-caso-eniopl-245/